Cosa vedere a Lecce in un giorno

Capoluogo di provincia più orientale d’Italia, centro della penisola salentina, teatro della potenza del Barocco, Lecce è una città che “val bene un viaggio”. A due ore da Bari – sì, è sufficiente dare un’occhiata a una cartina per capire come la Puglia sia molto lunga – la città ha una sua forte identità spesso rivendicata e il suo appeal negli ultimi anni è divenuto sempre maggiore grazie alla fama che si è fatto il Salento, terra di mare e campagne uniche.

Ore 9: mattinata in centro. Che siate appena arrivati o appena svegli, incominciate dalla Pasticceria Natale, a pochi passi dal punto di partenza dell’itinerario mattutino, Piazza Sant’Oronzo, e assaggiate i pasticciotti, fragranti dolcetti di pasta frolla farcita tipica del Salento. Ora siete pronti per perdervi tra le vie respirando il fascino della città, fatto di lontane leggende e racconti mitologici legati soprattutto ai ritrovamenti di reperti dei Messapi, popolazione italica che viveva in questa zona tra l’VIII ed il II secolo a. C. Vi accorgerete come spuntino ovunque testimonianze e opere d’arte di epoca romana, medievale, rinascimentale e soprattutto barocca. Bastano pochi passi per capire il perché la città sia chiamata “La signora del Barocco”: portali, chiese, monumenti, guglie, abitazioni sono tutte accomunate dallo stesso stile.

Piazza Sant’Oronzo è cuore della vita leccese, ci troverete la celebre colonna del Santo patrono e la caratteristica pavimentazione a mosaico con lo stemma della città, ma soprattutto i resti dell’antico anfiteatro romano del I secolo d.C.

Imboccando corso Vittorio Emanuele II raggiungerete in pochi minuti a piedi Piazza Duomo. Notate lungo il percorso, la chiesa di Sant’Irene con il convento annesso, originaria patrona della città. Raggiunta la Piazza Duomo, fermatevi un momento per godere appieno l’effetto scenografico, la sensazione che la piazza, vi infonderà con la sua ricchezza e la sua armonia. Il Duomo, con l’alto campanile alla sua sinistra, dà il massimo nella facciata laterale, la prima visibile a chi entra nella piazza; quella principale, che guarda all’Episcopio, è invece più sobria. All’interno lo spettacolo merita il costo del biglietto: pianta a croce latina per tre navate separate da pilastri, legno e oro decorano il soffitto, dodici gli altari e numerose le sculture e i dipinti di grandi autori leccesi, tra cui le tre tele di Oronzo Tiso, sacerdote e pittore, che incorniciano l’altare maggiore in marmo policromo. Di fronte alla facciata principale l’Episcopio appunto, con accanto il Palazzo dell’ex Seminario, la cui facciata è una delle opere più significative del barocco leccese. Entrate e troverete il pozzetto barocco in pietra leccese, opera del Cino.

Proseguendo su via Giuseppe Libertini raggiungerete la chiesa di Santa Teresa, la chiesa di Sant’Anna con il Conservatorio e la Basilica di San Giovanni Battista, chiamata in gergo chiesa del Rosario, uno spettacolo anticipato dalle due imponenti colonne scanalate che offre il meglio all’interno, grazie anche ai tredici altari barocchi. Eccoci infine a Porta Rudiae: uno spettacolo di imponenza con un’epigrafe che narra la leggendaria origine di Lecce.

Cosa vedere a Lecce: Basilica di Santa Croce
Basilica di Santa Croce | Viaggionelmondo.net (CC BY-NC)

Da qui imboccate via Adua che vi condurrà, passando vicino a Villa Reale e per l’Università del Salento, a Porta Napoli, o meglio all’Arco di Trionfo, da cui si ammira anche l’Obelisco in pietra leccese scolpita. Raggiungete la Chiesa di San Giovanni Evangelista, dalla struttura austera che cela un interno incredibilmente decorato, per poi puntare verso il Palazzo dei Celestini e la Basilica di Santa Croce: altro significativo esempio del barocco leccese, a detta di molti la più stupefacente delle chiese, un trionfo di allegorie e immagini rinascimentali, da scoprire anche al suo interno. E per chi ancora non è stanco di meravigliarsi dei tesori leccesi, c’è poco distante il Castello di Carlo V, ambizioso e imponente progetto architettonico costruito in difesa della città da Gian Giacomo dell’Acaia, architetto tra i più autorevoli del cinquecento. Da sottolineare le raffinate decorazioni interne, in passato il palazzo era non solo struttura difensiva ma anche sede di spettacoli teatrali, oltre che caserma e distretto militare.

Biglietti e info utili. Dal 2019 l’ingresso alle chiese è a pagamento: il biglietto intero costa 9€ e include l’ingresso alla Cattedrale, all’Antico Seminario, al Museo Diocesano, alla Basilica di Santa Croce, alla chiesa di Santa Chiara e alla chiesa di San Matteo. Ci sono poi soluzioni più economiche con meno ingressi, sconti famiglie, under 18 e comitive. I biglietti sono acquistabili vicino alle principali attrazioni o online su questo sito.

Ore 14: pranzo con puccia. A pranzo niente ristorante, ma una puccia, tipico panino farcito con una miriade di combinazioni scelte ad hoc, a L’Angolino di Via Matteotti: potete gustarla in uno dei tavolini lungo la strada o nei giardini pubblici della Villa Comunale, a pochi metri.

Ore 15,30: spiaggia e riserva naturale. A 15 chilometri da Lecce centro, potete raggiungere in auto (SP364) o coi mezzi pubblici (Stplecce, Ferrovie del Sud Est, SalentoinBus nel periodo estivo), San Cataldo che con la sua spiaggia e il suo mare saprà soddisfare chi desidera un po’ di meritato relax. Nota come spiaggia dei leccesi, è un porticciolo con un bel lungomare, lembi di sabbia attrezzati. Andando poco più giù, prima delle note Marine di Melendugno, vanto della costa adriatica del Salento, si incontra la riserva naturale Le Cesine. Zona umida di interesse internazionale gestita dal WWF, è lunga sei chilometri e ospita una ricca flora e fauna palustre, gettonato pit stop per uccelli migratori, suggestiva per il susseguirsi di specchi d’acqua e polle d’acqua dolce.

Ore 18,30: cittadella fortificata. Rientrando verso Lecce potete fermarvi ad Acaya, antica cittadina fortificata circondata da un profondo fossato, con castello realizzato da Gian Giacomo dell’Acaia, lo stesso del castello di Carlo V a Lecce.

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Ore 20,30: cena a L’Ostrica ubriaca. Torniamo a Lecce affamati e puntiamo senza indugi a L’Ostrica ubriaca, pescheria e ristorante alla mano in cui la qualità e la passione si sentono in ogni piatto. Meglio prenotare: +39 0832 091986.

Cosa comprare a Lecce. La città salentina ha da sempre una grande tradizione di artigianato, soprattutto nella lavorazione di due materiali: la cartapesta e la pietra. Per le vie del centro potrete trovare questi oggettini nelle tipiche botteghe, ma se vi interessa questo tipo di oggettistica non mancate la Mostra permanente dell’artigianato (Via Rubichi, 21), il luogo ideale per portarsi a casa qualcosa di veramente bello. Altrimenti ogni ultima domenica del mese in Piazza Libertini c’è il mercatino dell’antiquariato: un mare di bancarelle dove cercare tra i più svariati cimeli.

Come arrivare a Lecce. Se abitate nel centro sud potete tranquillamente prendere l’auto, altrimenti è possibile optare per voli low cost che arrivano all’aeroporto “Papola – Casale” di Brindisi, a 50 chilometri dalla città. Da lì potete prendere un autobus o noleggiare un’auto.

Dove dormire a Lecce. Piccoli alberghi e bed and breakfast a Lecce, si trovano un po’ ovunque. Svariate soluzioni molto graziose anche in pieno centro con prezzi più che abbordabili, dai 25 euro a testa, come il B&B Prestige. Se cercate una soluzione esclusiva optate per La Fiermontina.

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