Non sono economici, ma sono i principi degli alberghi palermitani, hotel dalla nobiltà antica, carichi di storia e custodi della migliore tradizione di ospitalità siciliana: una notte almeno, in uno di questi, passatela – vi godrete un servizio impeccabile e una posizione nei punti più suggestivi della città.
1. Grand Hotel Et Des Palmes, Palermo
È il 1874 quando Benjamin Ingham-Withaker, un Inglese che ha fatto la fortuna (come tanti suoi connazionali del tempo) col commercio di Marsala (il vino), si fa costruire uno splendido palazzo nel cuore di Palermo, davanti alla Chiesa Anglicana – cui, si favoleggia, la casa sarebbe collegata da un passaggio sotterraneo. Passata la proprietà alla famiglia del nobile Ragusa, nel 1907 l’edificio viene trasformato in Grand Hotel, sotto la supervisione dell’architetto Ernesto Basile e diviene uno tra i più raffinati esempi di stile liberty della città. Ha ospitato Richard Wagner, che qui ha terminato la stesura del Parsifal; Guttuso e Fiume che hanno donato all’albergo alcuni schizzi ora incorniciati al giusto posto d’onore sulle pareti dell’hotel; Francesco Crispi che qui teneva le sue famose (e contestate) lezioni di politica – e poi naturalmente, nobili di ogni nazionalità, scrittori, uomini di potere di varia natura (persino illegale: nel 1957 si tenne un summit tra Cosa Nostra e mafia americana, l’ultimo fortunatamente!). In Via Roma, a due passi dalla Cattedrale, dalla Cappella Palatina e dal Teatro Massimo.
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2. Hotel Centrale, Palermo
Residenza nobiliare degli inizi del ‘700, progettato dall’architetto romano Giacomo Amato, cui si deve ad esempio il vicino Noviziato dei Crociferi, Palazzo Tarallo (uno dei due Palazzi Tarallo della città – oggi l’altro è il Museo Pitrè), anch’esso rimaneggiato nel corso dell’800 per farlo diventare un albergo di lusso, “Il Centrale”, appunto, si può ammirare oggi in via Vittorio Emanuele restituito agli antichi splendori dal mirabile restauro del 2003. Voltato l’angolo c’è il Grand Hotel Et di cui sopra, il che significa che anche in questo caso avete il centro storico a pochi passi, letteralmente. Due ristoranti interni: uno al piano nobile, l’altro sulla terrazza con relativa vista superba sulla città.
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3. Hotel Excelsior, Palermo
Questo albergo risale al 1891 ed era inizialmente noto come Hotel De La Paix. Costruito in occasione dell’Esposizione Nazionale, avrebbe dovuto essere una struttura temporanea. Ernesto Basile intervenne nel 1925 anche qui, dando all’edificio l’elegante aspetto attuale. Anche in questo caso, nomi illustri tra gli ospiti: fa capolino nel 1928 Kipling, ad esempio; o il premio Pulitzer 1944 Ernest Pile; l’attore Bob Hope, che in tempo di guerra risedette qui, insieme col Governo Alleato Provvisorio, intrattenendo le truppe con i suoi spettacoli comici. Vicino al Giardino Inglese, in Via Marchese.
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4. Albergo Villa Iglea, Palermo
Anche quest’albergo un tempo era villa privata ricchissima: su un rilievo naturale posto in Borgata Acquasanta, con vista indescrivibile sul porto, in una piccola e suggestiva insenatura tra alte pareti rocciose, in origine era la residenza dell’ammiraglio inglese Cecil Domville ed era caratterizzata da un austero stile neogotico. Passata alla mediterranea famiglia Florio, cambia faccia e nome: Ignazio Florio le mette il nome della figlia, Igiea, che al calore siciliano sperava di poter guarire dalla tisi, e l’architetto Basile – sì: ancora lui! – la ridisegna come un florilegio Art Nouveau. Nemmeno qualche anno dopo, è già un albergo di lusso, gestito dallo stesso Florio, dall’impareggiabile fiuto per gli affari. Oggi, protetto come allora dal Monte Pellegrino, domina il raffinato porto turistico della città, affiancato dal ben più affollato Porto di Palermo e da quello, più piccolo, dell’Arenella.
5. Hotel Posta, Palermo
Questo è il più economico del gruppo. Di fronte al Palazzo delle Poste di Via Roma, tra il Museo Archeologico Salinas e l’Oratorio di S. Cita, offre ospitalità dal 1921. In origine era il palazzo nobiliare della Baronessa Dara: ne sono sopravvissuti il portale, che è oggi l’ingresso dell’albergo, e la zona in cui avevano ricovero le carrozze, oggi la hall. Al primo piano, la Sala degli Stucchi lascia immaginare che cosa potesse essere un tempo l’edificio. Nel periodo estivo mette a disposizione degli ospiti una spiaggia privata a Mondello, con servizio navetta gratis. Può essere considerato l’albergo degli artisti, dove è passata la storia dello spettacolo italiano: qui hanno soggiornato Totò, Macario, e poi Vittorio Gassmann e Dario Fo, di cui trovate i ricordi e le foto appese alle pareti ed esibite con giusto orgoglio dai proprietari. A proposito: loro sono da novant’anni gestori dell’albergo, e possono davvero considerarsi l’esempio vivo di quella tradizione di ospitalità passata di padre in figlio, col calore umano che da sempre accoglie i visitatori in questa splendida terra del Sud.