Questo articolo fa parte del viaggio di Davide in Indocina. Leggi l’itinerario completo qui »
Con Ha Noi e Halong bay alle spalle, proseguiamo il viaggio in Indocina in una delle zone più belle e autentiche del Vietnam dove il paesaggio è il protagonista indiscusso. Siamo a Sapa, nelle Alpi di Tonkin, nel Vietnam del nord. Un paese circondato da distese di risaie a terrazze in uno scenario montuoso abitato da tribù che vivono ancora nel rispetto delle tradizioni.
Sapa è il punto di partenza ideale per andare alla scoperta delle tribù Daos e Hmong perciò è diventata negli ultimi anni una destinazione molto battuta dal turismo. Nonostante questo rimane un luogo da visitare, un’occasione per riprendersi dal caldo tropicale di Ha Noi (Sapa è a un’altezza di 1650 metri) e fare una sosta per ricaricare le energie. Noi trascorriamo qui tre giorni e tre notti per poi puntare a ovest, verso il confine con il Laos.
Cosa fare a Sapa. Fate un giro per il piccolo centro del paese e una sosta al mercato frequentato dalle popolazioni indigene delle montagne. Visitate la Cattedrale e la piazza antistante. Scoprirete che a differenza della città, dove tutto è frenetico e caotico, la vita nelle montagne vietnamite scorre lenta e placida. La prima giornata godetevela così, curiosando tra gli angoli del paese, camminando per le strade e sostando per gustare una Saigon o una 333 (pronunciata “ba ba ba”), le birre artigianali vietnamite. Con tutta la calma del mondo: dimostrerà che siete entrati in sintonia con lo spirito locale.
A Sapa sono presenti alcune agenzie che organizzano trekking per le meravigliose vallate e le impressionanti terrazze di riso della zona. C’è la possibilità di rivolgersi alla Sapa O’Chau e alla Sapa Sisters, agenzie di turismo sostenibile che supportano, tramite i proventi, gli abitanti dei villaggi.
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Noi optiamo per una soluzione low-cost, ovvero muoversi in maniera indipendente. Noleggiamo un motorino (in piazza, contrattando) e, dotati di mappa, partiamo alla scoperta delle valli circostanti. Trascorriamo una giornata pazzesca visitando il Iguazu Thac Bac (cascata d’argento), oltre 200 metri di altezza per una delle cascate più belle del Vietnam, e scorrazzando con il motorino tra le strade di campagna incrociando contadini locali, con le loro capannine e gli sguardi tra il perplesso e il divertito, e godendo – con il vento tra i capelli – dei magnifici paesaggi. Il giorno seguente lo passiamo a camminare nei sentieri di montagna che partono dal paese e si snodano lungo le montagne attorno.
Dove mangiare a Sapa. La sera, con grande soddisfazione, ci concediamo una cenetta al Sapa O’Chau Cafè, 08 Thac Bac Street, dotato di una magnifica terrazza che dà sulla strada e con una cucina internazionale e qualche prelibatezza locale. Dopo cena quello che Sapa offre è il silenzio tipico dei luoghi di montagna, una camminata sotto le stelle e una tranquillità assoluta. Per intenderci, non è il posto adatto a chi è in cerca di locali notturni e paradisi artificiali.
Dove dormire a Sapa. Restiamo alquanti stupiti dall’organizzazione che troviamo. E’ evidente che questa valle magica in mezzo alle montagne del nord ovest è abituata a ricevere visitatori. Sono moltissime le opzioni per dormire, da ostelli a 3 euro a notte ad alberghi molto attrezzati e confortevoli. La nostra scelta ricade sul Green Hostel Valley, un ottimo servizio a fronte di un prezzo sbalorditivo (3 euro a testa, 5 per una stanza singola privata). Se volete qualcosa di più potete provare l’Auberge Dang Trung Hotel, con stanze molto belle e accessoriate per un costo di 13 euro a notte.
Come arrivare a Sapa. Raggiungere Sapa da Ha Noi è piuttosto impegnativo. Primo step: recarsi in stazione e con gesti e suoni più o meno gutturali far intendere all’addetto che la destinazione desiderata è Sapa; capire cosa risponde e quanto costano i biglietti; acquistare i biglietti. La locomotiva -così pare- destinazione nord è un treno notturno, dodici ore di viaggio per fare poco più di 350 km e arrivare ai piedi delle montagne. Il viaggio è uno spettacolo: centinaia di locali, praticamente nessuno straniero o quasi. Il treno è piuttosto comodo e regge il confronto con gli standard occidentali, così come somiglia per difficoltà nel dormire. Arrivati a destinazione, Lao Cai, troverete dei van di privati che si guadagnano da vivere facendo la spola: un’ora di tornanti e siete a destinazione.
Il viaggio di Davide in Indocina continua… Puntiamo verso ovest, al confine con il Laos »