Uno sterminato manto verde, oltre sei milioni di ettari che si estendono a perdita d’occhio lungo la costa ovest del Canada, è di fatto la più vasta foresta pluviale temperata ancora intatta del pianeta. Si tratta della Great Bear Rainforest, nella Columbia Britannica, territorio selvaggio ricco di boschi, isole, profondi fiordi e canali, abitato da grizzly, lupi, foche e balene. E dall’orso kermode, Spirit Bear nella tradizione dei Nativi, una specie d’orso unica al mondo che fa parte della famiglia dell’orso bruno, ma possiede il manto bianco.
L’Orso Spirito vive esclusivamente qui e la più alta concentrazione si trova sulla Princess Royal Island e nelle isole adiacenti.
Questa foresta è un ecosistema unico al mondo, si contraddistingue per una speciale combinazione di condizioni climatiche proprie: i venti che arrivano dell’estremità orientale dei mari costieri e degli oceani si infrangono sulle montagne della costa e rilasciano umidità, dando modo alla vegetazione di crescere abbondante e rigogliosa. Lo scenario naturale che si mostra ai nostri occhi è uno dei più emozionanti del globo: lo sitka spruce e il cedro rosso occidentale possono arrivare ai 100 metri in altezza, e gareggiare per il primato di longevità. Alcuni, infatti, raggiungono i 1500 anni di età!
Un inestimabile tesoro per il nostro pianeta, che negli ultimi anni ha rischiato grosso. Dopo un decennio di conflitto, conclusosi nel 2007, grazie a diverse organizzazioni, in primis Greenpeace, ed ai popoli nativi, l’industria del legno ha finalmente adottato una politica di preservazione ambientale, sostenendo un modello di sviluppo economico sostenibile di sfruttamento forestale improntato sulla diversificazione e con la partecipazione delle popolazioni indigene. Oggi sono molte le aree protette della Foresta del Grande Orso che supportano progetti di turismo responsabile, ma la questione è tutt’altro che risolta. Purtroppo sono ancora tante le mine da scansare: oltre alla caccia agli orsi, i condotti e le cisterne di carburante che attraversano quest’area sono un problema ancora aperto.
E’ impensabile l’idea di perdere un simile paradiso naturale. Prendete un aereo per Vancouver e andate alla scoperta della Great Bear Rainforest. Il consiglio è di dedicare almeno una decina di giorni alla costa della Columbia Britannica. Viaggiando verso nord in auto, potrete godervi panorami eccezionali e dopo un migliaio di km (circa 15 ore di viaggio) arrivare nel cuore della Foresta del grande orso, a Bella Coola Valley dove boschi, montagne e sorgenti creano un’atmosfera da film. In alternativa potete optare per un aereo che da Vancouver vi porti dierattamente a destinazione, guadagnerete tempo, ma perderete il fascino che questa terra ha da offrire e l’occasione di fermarvi in alcune tappe obbligate come Williams Lake: un susseguirsi di laghi, foreste, e cascate davvero eccitante. Ottima soluzione può essere anche la nave, compromesso accettabile che vi permette di godervi alcuni splendidi scorci della costa e volteggi di orche e balene, anche se a prezzi un po’ salati (120 € a persona, 230€ per l’auto).
Giunti a destinazione, per avventurarsi nella vallata lunga ben 80 km, si può tenere come base Bella Coola, cittadina affacciata sul mare, o la limitrofa Hagensborg, dove organizzarsi con guide esperte per esplorare la foresta, oltre che trovare tutti i servizi per praticare varie attività tra cui rafting, mountain bike e sci.
Un’avventura che si rispetti, con escursioni nella foresta selvaggia e spedizioni di avvistamento orsi si può intraprendere grazie al Bella Coola Mountain Lodge: la specialità di questa gigantesca baita, nella comunità di Hagensborg, è organizzare spedizioni per osservare l’incredibile fauna del luogo, spostandosi in barca per ammirare in tutta sicurezza grizzly che cacciano i salmoni.
All’estremità orientale della valle si trova il Tweedsmuir Provincial Park: ci si può rilassare con la canna da pesca in mano, o esplorare il parco grazie a escursioni con guide professioniste per sbirciare tra le fronde e spiare animali selvatici, oltre a tantissime altre attività all’aria aperta.
Se siete alla ricerca di qualcosa di veramente particolare, che coniughi la scoperta dell’habitat naturale dello Spirit Bear e le terre ancestrali dei Nativi Kitasoo e Xai’xais, ci si può spostare da Bella Coola (o da Vancouver) in nave su una delle tante isole che creano lo straordinario profilo della costa, la Swindle Island. Sono 10 ore di viaggio, costeggiando King Island e molti altri isolotti, ma ne vale la pena. Sull’isola nello sperduto villaggio di Klemtu, un piccolo centro di pescatori, lo Spirit Bear Lodge vanta un manipolo di guide per far apprezzare il territorio in tutta la sua meraviglia: la popolazione possiede un bagaglio culturale molto vivace, con tradizionali celebrazioni che perdurano ancora oggi, e un insieme di miti e leggende tramandati da generazioni. Una di queste riguarda proprio lo Spirit Bear: si narra che Raven ne creò uno ogni 10 orsi bruni per ricordare alla gente che un tempo questa terra era coperta di ghiaccio. E rammentare di essere grata per questa stessa terra ora rigogliosa e generosa.
Le escursioni organizzate in piccoli gruppi sono un’avventura che non ha prezzo, un’esperienza memorabile in comunione con la natura. Animali selvatici come balene, delfini, aquile, grizzly a pochi metri. E ovviamente lo Spirit Bear: certo l’avvistamento richiede pazienza e adattabilità, ricompensate però da uno degli spettacoli più belli che possa capitare nella vita.
Great Bear Rainforest, quando andare: il periodo migliore è da maggio a settembre.
Great Bear Rainforest, come arrivare: per arrivare a Bella Coola in aereo consultate le offerte dei voli su Skyscanner.it, altrimenti potete optate per il servizio trasporti marittimo della BC Ferries indispensabile anche per spostarsi tra le isole.
Great Bear Rainforest, dove dormire: oltre ai due lodge sopracitati segnaliamo anche il Tweedsmuir Park Lodge sempre nel cuore di Bella Coola Valley.