La prima cosa che colpisce è scoprire che il freddo di Bergen, a mio avviso la più bella città della Norvegia, ha un odore tutto suo. Sa di mare, ghiaccio e squame. È leggero ma anche penetrante. Si sente soprattutto vagando al mercato del pesce, il Fisktorget, luogo perfetto per osservare la vita della gente del posto e miglior ristorante della città.
Bergen ha il sapore di un villaggio e l’ampiezza di una capitale, senza avere la maestosità regale e un po’ cupa di Oslo. Soprattutto è un posto che vale la pena assaporare per almeno un paio di giorni, andando alla scoperta dei quartieri sulle colline e delle bellezze naturali che la circondano.
Certo, c’è l’antico quartiere anseatico, il Bryggen, il nucleo più antico della città, adagiato sul fiordo. La prima cosa da fare una volta arrivati è una passeggiata di fronte a questa riga di facciate colorate – bianche, ocra, gialle, rosse – e addentrarsi nei vicoli, tra le case di legno, evitando i negozi di souvenir e i bar, facendo attenzione a non perdere il profumo confortante di legno stagionato spruzzato di pioggia che aleggia sul selciato.
Il resto è paesaggio. Perché Bergen è nata in uno dei luoghi più spettacolari e incredibili del mondo, incastonata tra fiordi e isole verdissime. Per rendersene conto basta prendere la funicolare (la stazione si trova a pochi passi dal Bryggen) e andare sul monte Floyen. Da lì la vista spazia sull’isola di Askoy, che sta di fronte, e sull’intricato reticolo di insenature che penetrano la costa.
Ecco tutto. Da vedere nel senso stretto del termine non c’è altro. Ma Bergen è una città da vivere, da gustare. Il consiglio è quello di perdervi nelle strade del centro, respirando l’atmosfera dinamica e rilassata, ed esplorare appunto il mercato del pesce, che si trova nella piazza centrale della città, tra la via principale, il Torget, e il mare, a due passi dal Bryggen. È aperto ogni giorno tranne la domenica, dalla mattina presto fino al pomeriggio, prima dell’ora di cena, che da queste parti – come in tutto il nord – arriva attorno alle 18.
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Nei banchi si trova il meglio del pesce del mar del Nord e del Mar di Norvegia: gamberi di ogni dimensione, scampi, enormi rane pescatrici, merluzzo fresco, baccalà e stoccafissi delle Lofoten, granchi, granseole, halibut fresco e affumicato. Famiglie e studenti vanno a fare la spesa per la cena, mentre i turisti si soffermano, attratti dagli assaggi offerti dei pescatori. Qui è in vendita il miglior salmone che si possa immaginare: una volta assaggiato il selvaggio di Norvegia, ogni altro non saprà di nulla. Lo si trova fresco, affumicato con legno di betulla, marinato con sale e zucchero (il gravlaks), soprattutto è grandioso quello a tranci spessi, prima affumicato e poi marinato con pepe e aneto. Un discorso a parte merita la carne di balena, anche questa affumicata, e servita in fette sottilissime. La questione etica è spinosa, ma il sapore di questo piatto è sorprendente: una sorta di bresaola di selvaggina, per nulla assimilabile al pesce.
Il consiglio è di abbordare i tavoli messi a disposizione nelle vicinanze dei banchi e munirsi dello street food in vendita proprio al Fisktorget: per poche corone avrete pane e companatico. Da qualche anno, a lato del Fisktorget, esattamente di fronte al Bryggen, è stata costruita una struttura che riprende i colori del quartiere anseatico e amplia il mercato del pesce, offrendo oltre alla vendita una ristorazione meno spartana, con locali aperti anche a cena. Vale la pena addentrarsi e fermarsi per un caffè o una pinta di Hansa, la lager “made in Bergen”.
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Per una piacevole passeggiata dopo pranzo andate verso Strandgaten (dal mercato, guardando il mare, a sinistra) e poi salite verso il delizioso quartiere di Nøstet, sulla collina. Una visita a Bergen non può dirsi completa senza aver trascorso un’ora a perdersi in queste vie, tra decine di case di legno dai tetti lucidi di umidità e pioggia.
Avendo un paio di giorni interi a disposizione, il secondo è da dedicare al Norway in a Nutshell, un tour organizzato che vi stravolgerà per la bellezza. Si può prenotare all’ufficio turistico nei pressi del Torget, la partenza è alla stazione ferroviaria di Bergen, la mattina. Il tragitto prevede l’arrivo in treno a Myrdal, stazione isolata sulla tratta che va da Bergen a Oslo, uno dei percorsi ferroviari più belli e suggestivi d’Europa. Da lì si sale sulla Flamsbana, un trenino che scende fino al villaggio di Flam: qui la cosa comincia a farsi interessante, tra gallerie scavate nella roccia, cascate roboanti e valli punteggiate di casette solitarie, fino all’arrivo in una insenatura del gigantesco Sognefjord, tra vette spettacolari, cime innevate, villaggi arroccati su costoni da vertigini e gabbiani. Uno spettacolo straniante: l’acqua di fronte è mare, ma il paesaggio è alpino e la costa, come siamo abituati a pensarla, dista un centinaio di chilometri. Dal piccolo approdo di Flam un traghetto parte e solca il fiordo verso il ramo principale, accostando cascate bianche e filiformi e scogliere a strapiombo. A metà del percorso si passa di fronte al villaggio di Undredal: una manciata di case, una minuscola chiesetta di legno, la più piccola della Norvegia, un molo, qualche capra e un silenzio profondo. Qui la strada è arrivata negli anni ’80, prima Undredal era raggiungibile solo a piedi o via mare. Un luogo di magnifico, desolante isolamento.
La giornata si conclude a Gudvangen, dove finisce il Nærøyfjord, un altro braccio dell’immenso Sognefjord, da dove in pullman si ritorna a Bergen.

Dove alloggiare a Bergen. Gli alberghi, anche di alto livello, non mancano: un’ottima soluzione che mette insieme qualità e prezzo è rappresentata dall’Augustin hotel che si trova a pochi metri dal centro e dal Bryggen, in una via silenziosa a due passi dal mare. Belle stanze, alcune con vista, una colazione ricca nel pieno spirito nordico: aringhe, salmone di qualità, oltre ai grandi classici continentali e anglosassoni. Per chi fosse alla ricerca di soluzioni più economiche, segnaliamo l’ostello YMCA, che sorge in un palazzo alle spalle del Torget, in pieno centro. Camerate o stanze private, pulitissimo, una cucina in comune e una spettacolare terrazza affacciata sul Bryggen dove bersi una birra quando spunta il sole.
Come arrivare a Bergen. Per arrivare a Bergen la soluzione più semplice è il volo: l’aeroporto di Flesland è tutto sommato ben collegato all’Italia, con voli da Milano e da Roma (con uno scalo). Non si tratta però di linee molto economiche, potete trovare offerte a partire da 82 €. Una valida alternativa è volare su Oslo, dove fanno rotta senza scalo anche le compagnie low cost (a Sandefjord) con offerte a partire da 39 €, e poi raggiungere Bergen in treno: il tragitto è lungo (7 ore) e anche qui non esattamente economico, ma i paesaggi sono tra i più belli della Norvegia.