Weekend in Franciacorta tra cantine, abbazie e cascate

Per la prima volta nella storia nel 2019 l’Italia ha superato la Francia in materia di “vino con bolla”. Lo conferma la graduatoria mondiale Champagne & Sparkling Wine World Champ, la più importante in fatto di spumanti, assegnando alla penisola ben 71 medaglie d’oro e 92 d’argento. I vini premiati derivano da varie regioni (in particolare Trentino, Lombardia e Veneto) e uno dei territori che ha ricevuto i maggiori riconoscimenti è quello della Franciacorta, un angolo di Lombardia, ai piedi del Lago d’Iseo.

Il traguardo è stato raggiunto con un’importante, seppur recente, percorso di ricerca e grazie all’intuizione e alla caparbietà dei suoi abitanti di questa zona, da sempre abituati a reinventarsi. La Franciacorta, le cui colline sono di origine morenica e quindi poco fertili, ha fatto di necessità virtù, trasformando, negli anni ’60, la coltivazione delle viti da un’esigenza ad un vero stile di vita.

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Tanto sforzo merita una visita! Il momento migliore? Appena dopo la vendemmia, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, quando anche il paesaggio dà il meglio di sé. Infatti la Franciacorta non offre solo una cultura enologica di alto livello, ma ricchezze artistiche e paesaggistiche di pregio. Inoltre è la porta di accesso privilegiata al Lago d’Iseo, prestandosi a gite fuori porta e weekend lunghi. Raggiungerla è davvero facile: si trova a meno di cento chilometri da Milano e da Verona e a due passi da Brescia e Bergamo, è raggiunta dalle principali arterie autostradali (A4 e A35) e dalla linea ferroviaria di Trenord, nelle stazioni di Rovato e Iseo.

Nelle prossime righe vi suggerisco un breve itinerario per inziare a conoscere e ad amare la Franciacorta. Un fine settimana all’insegna del vino, della storia e della natura. Se vorrete entrare ancora di più nell’atmosfera segnatevi queste date: 14 e il 15 settembre. Sarà il fine settimana dedicato al Festival Franciacorta, durante il quale le cantine si aprono al pubblico e offrono eventi e intrattenimento.

Le Cantine in Franciacorta

Cominciate il vostro weekend in Franciacorta con la visita a una cantina, quella premiata per avere il “più elevato e qualificato livello d’accoglienza del territorio”. Si tratta delle Tenute La Montina a Monticelli Brusati, ai piedi di una delle colline più alte della Franciacorta, che regala un particolare microclima ai vigneti. Si tratta di un’azienda storica e familiare che ha sempre fatto dell’ospitalità il suo punto di forza. Le visite proposte sono esperienze immersive uniche che coniugano gusto e arte.

Il percorso permette di avvicinarsi a un mondo speciale, fatto di storia e tecniche sofisticate, di strumenti e segreti (per esempio scoprire la delicatezza della pressatura soffice del Torchio Verticale Marmorier), il tutto abbinato ad una doppia degustazione di Franciacorta Extra Brut e Franciacorta Satèn, con golosi prodotti locali di accompagnamento. I tour, sempre su prenotazione, si svolgono tutto l’anno e tutti i giorni alle 10:00 (dal lunedì al venerdì anche alle 15:30).

Cantine in Franciacorta
LaMontina.it

Se vorrete visitare La Montina in occasione del Festival Franciacorta gli orari e il programma varieranno leggermente, così come la degustazione che quest’anno sarà dedicata al Millesimo 2011, una delle annate migliori. insomma un’occasione da non perdere.

Le Tenute La Montina vantano altre due eccellenze: il primo Museo d’Arte Contemporanea della Franciacorta e Villa Baiana, dimora seicentesca immersa nel verde. Il museo è espressione della raffinata simbiosi tra l’arte del vino e la cultura; le sue sale maestose ospitano la collezione permanente dedicata all’artista milanese Remo Bianco ed esposizioni personali di artisti di fama nazionale ed internazionale. La Villa invece è fiore all’occhiello dell’alta cucina, location ideale per eventi privati e di business, ma anche per pranzi e cene a tema, open day ed eventi.

Una mattina passata qui è l’ideale per cominciare ad assaporare tutto ciò che la Franciacorta ha da offrire: natura, arte, storia, cultura, cibo e vino. Sarà un vero e proprio viaggio per i sensi, nessuno escluso. Ed è solo l’inizio perché Le Tenute sono il punto di partenza ideale per conoscere piccoli tesori nascosti.

La Montina in Franciacorta
LaMontina.it
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Il Parco delle Cascate

Cascate in Franciacorta
Marco Ghitti

Poco distante dalla Montina c’è il Parco, o Sentiero delle Cascate, una meraviglia naturale che rende particolare il microclima di questa zona e che, con l’energia e l’ossigeno delle sue acque, contribuisce a dare alla terra quel quid in più che rende le uve speciali. Si tratta di un itinerario molto scenografico che fiancheggia il torrente Gaina e lo attraversa in un percorso articolato e divertente che talvolta richiede un po’ d’azzardo ripagato però dall’ebrezza di godere da vicino dell’acqua cristallina e dell’energia della sua caduta libera.

Il parco si trova nella frazione Foina (Monticelli Brusati), nei pressi dell’azienda agricola Ciapel. Affidarsi al navigatore non è la cosa migliore, il consiglio è di proseguire a piedi seguendo le indicazioni per l’Antica Trattoria Gaina dove, magari dopo la passeggiata, consiglio una sosta, perché il cibo è davvero buono e genuino, l’ambiente familiare e caratteristico.

Sentiero delle Cascate
Marco Ghitti

Qui comincia la cartellonistica dedicata al parco e la prima cascata è raggiungibile in una ventina di minuti. A questo punto il percorso si biforca. Quello A è il più semplice, adatto anche ai bambini, corre alla quota più alta rispetto al fondo del torrente, è ampio, comodo e boscoso e in meno di un’ora porta ad una bella area picnic.

Il percorso B è consigliato ai più esperti ed equipaggiati, perché si snoda sul greto del fiume, si infila nella gola del torrente e prevede alcuni passaggi in ferrata e su scale metalliche. Questo è senza dubbio il più scenografico perché permette di avvicinare la cascata più bella ed appariscente di tutto l’itinerario. Qualunque percorso scegliate sono richieste un paio d’ore di cammino. L’inizio dell’autunno è un buon momento per visitare le cascate, è la stagione in cui la portata d’acqua è più equilibrata.

Le abbazie in Franciacorta

Se alla natura preferite arte e architettura, questa zona della Franciacorta offre siti di notevole pregio, essendo stata, nei secoli scorsi, zona di villeggiatura delle ricche famiglie della città di Brescia. Il suo paesaggio collinare e la prossimità al lago l’hanno resa il luogo ideale per ospitare dimore signorili, palazzi e castelli. Risalgono invece ad un’epoca precedente gli edifici religiosi. I più belli sono appartenenti agli ordini monastici che, in epoca medioevale, cominciarono la bonifica agraria di queste terre. Tra queste, una delle più suggestive è l’Abbazia Olivetana di S.Nicola di Rodengo Saiano.

L’Abbazia di San Nicola è una delle architetture religiose più significative della provincia e importante per la storia della Franciacorta. Il complesso monastico fu fondato nel 1100 ad opera dei Monaci Benedettini Cluniacensi che diedero un nome e quindi un’identità a questa zona, istituendo come francha curtis, cioè “corte franca”, il priorato di Rodengo. Il monastero ha vissuto anni di prosperità fino all’epoca napoleonica, quando fu soppresso e riattivato solo nel 1969 per desiderio di Papa Paolo VI che, per essere nativo della vicina Concesio, ben conosceva il degrado dell’Abbazia e tanto ne auspicava la rinascita. Da allora è residenza dell’ordine benedettino olivetano.

Il momento migliore per visitare l’Abbazia è al mattino presto o al tramonto quando la luce colora di belle sfumature la pietra bianca, conferendo al luogo un’atmosfera ancora più mistica. Il complesso si articola in tre chiostri su cui si affacciano gli spazi interni decorati con affreschi di autori importanti (Gambara, Romanino e Moretto). Oltre alla Chiesa e alla Sacrestia sono visitabili il piccolo museo che raccoglie reliquie e oggetti sacri, la biblioteca e il refettorio. C’è anche un piccolo negozio dove acquistare i prodotti dei monaci che, da sempre, si mantengono con il lavoro delle loro mani producendo birra, miele, tisane, saponi, cosmesi, oltre a testi e articoli religiosi.

Abbazia in Franciacorta
Abbazia dell’Ordine Benedettino Olivetano – Rodengo Saiano | foto Chiara Sonzogni

Partendo da Rodengo Saiano e andando verso Rovato (snodo viario della Franciacorta), si suggerisce di percorrere le strade statali che attraversano i comuni di Passirano e Cazzago S. Martino, per raggiungere altre due architetture di pregio: il Castello di Passirano e il Castello di Bornato, entrambi privati. Il primo purtroppo è raramente visitabile, però è così ben conservato che vale la pena fare una passeggiata attorno alle sue mura con merlature ghibelline e ammirare la simbolica Torre della Specola.

Invece il Castello di Bornato, nonostante sia tutt’ora residenza della famiglia Orlando, è visitabile da metà a marzo a metà settembre nei giorni festivi (per orari e disponibilità delle visite www.castellodibornato.com). La sua storia è antica e leggendaria, si narra infatti che il nipote del fondatore fosse un gran appassionato di arti e lettere tanto che trasformò la dimora in un punto d’incontro di artisti e poeti provenienti da ogni parte d’Italia, tra si menziona anche Dante Alighieri che si narra abbia scritto proprio tra le possenti mura di questo castello, una buona parte del Purgatorio. Oltre alle sale del palazzo, il complesso è composto da un sistema di sotterranei, una cantina (la più antica della Franciacorta e produttrice di vino rosso).

Il parco del castello comprende un giardino all’italiana verso sud e un giardino all’inglese verso nord, diverse piante secolari tra cui cedri del Libano, cedri deodara, ginkobiloba e la rarissima Sophora laponica di 200 anni, l’unico esemplare sopravvissuto tra i primi importati in Europa alla fine del 1700. Il castello gode di un panorama eccezionale su tutta la Pianura Padana, tanto che nelle giornate più limpide si possono intravedere gli Appennini; ai suoi piedi si articola il borgo di Bornato dove trovare con facilità buone trattorie. Tra queste il Palafreno, che trova sede nelle antiche scuderie del castello (e prende nome proprio da un cavallo), si presenta come un buon connubio tra tradizione e contemporaneità, per esempio nella soluzione del bruch in pausa pranzo.

Franciacorta Extra Brut
LaMontina.it

L’itinerario finisce qui, ma sono certa che questo sarà un territorio in cui tornare, perché la Franciacorta è un un baule ricco di tesori, rimasto troppo a lungo in soffitta: una volta aperto non si smetterà di cercare.

Destinazione: