Questo articolo fa parte del viaggio di Davide in Israele e Palestina. Leggi l’itinerario completo qui »
Chiedete a un palestinese qual è la capitale del suo stato e vi risponderà Al Quds, Gerusalemme, ma il conflitto sanguinoso che da più di 50 anni oppone Israele a Territori Palestinesi ha reso di fatto Ramallah il cuore della Palestina: qui c’è il parlamento, le sedi dei Ministeri, le ambasciate straniere, qui è al-Muqāṭaʿa, la Separata, ovvero la sede dell’Autorità Palestinese.
Qui da 10 anni ormai, c’è la tomba di Yasser Arafat, considerata da parte della popolazione uno dei leader più importanti di tutta la storia dei Territori Palestinesi, qui ora c’è la sede del nuovo primo ministro di Fatah Abu Mazen.
Ramallah, prima che i carri armati facessero sentire le loro tenaglie e le bombe il loro odore di morte, era chiamata la Parigi della Cisgiordania, tanti erano i bar e il brulicare della vita notturna; Ramallah è anche la città palestinese dove più si respira modernità e convivenza pacifica tra le religioni, vista la naturale compresenza di arabi cristiani e musulmani.
La cosa che vi sorprenderà di più, oltrepassato il muro che spezza le vite, è che Ramallah, nonostante la guerra e la minaccia incombente dei carri armati che mai se ne va, è ancora una città brulicante di vita e di allegria. Arrivando da Gerusalemme, non si può sapere bene cosa aspettarsi e invece appena arrivati si capisce.
Strade affollate di gente che mangia e va per negozi, musica, mercati di frutta, verdura e mercanzie varie, taxi con la targa verde che recita Palestina, macchinette e macchinoni. Una città araba in piena regola, con le sue vie acciottolate, le sue piazze e i monumenti. E persone di una disponibilità e una gentilezza che aprono il cuore: spesso capita di sentirsi dire “Benvenuto in Palestina”.
15 km a nord di Gerusalemme, Ramallah è a 900 metri sul mare ed è definita la sposa della Palestina, e non va dimenticato che dei suoi oltre 118.400 abitanti molti sono profughi che la guerra ha costretto a vivere lontani dalle loro case.
Ramallah, cosa vedere
Camminate lungo Main St. assediati dal traffico caotico della città, fate un giro per le lunghe vie del centro, godetevi le atmosfere di questa città che non si ferma mai; inoltratevi nella città vecchia, insieme di edifici in stile ottomano, e fate una visita al conservatorio Al Kamandjati, bellissimo edificio dove si tengono concerti e rappresentazioni teatrali; fate un giro nel caotico suq di Ramallah, in Nablus road, dalle atmosfere festose e i sapori incredibili: provate la frutta e i dolci, non ve ne pentirete; emozionatevi davanti al murales dedicato a Vittorio Vik Arrigoni (nella foto sopra), volontario italiano ucciso a Gaza, dipinto lungo i muri della via principale che parte da piazza Dawar al Manara (piazza centrale); visitate siti di interesse archeologico come Tel Al Nasbeh, città biblica in cima ad una collina e la chiesa di Al Bireh; fate un salto ad Al Bireh, punto di incontro tra Ramallah e Nablus, città fondata dai cananei; recatevi a al-Muqāṭaʿa dove potrete visitare il mausoleo ad Arafat, uno dei protagonisti della vita politica palestinese e dei mancati accordi di Oslo – per un lungo periodo negli ultimi anni di vita Arafat rimase asserragliato dentro il palazzo presidenziale mentre i carri armati israeliani lo assediavano, al-Muqāṭaʿa si trova ad un km dal centro, ci arrivate prendendo un taxi per pochi euro; visitate il museo dedicato a Mahmoud Darwish, uno dei più grandi poeti palestinesi di tutti i tempi: è un edificio piuttosto nuovo, fiore all’occhiello della comunità di Ramallah, ed è, pur molto piccolo, davvero interessante. Le sue parole vi aiuteranno a capire lo spirito della Palestina, e il racconto della sua vita è da film. Dal museo si gode una vista unica su parte della città e le case di Ramallah, con i bidoncini neri sopra i tetti e le finestre mancanti di alcune costruzioni. A 15 km da Ramallah c’è la fabbrica della famosa birra Taybeh, nei pressi di Birzeit. La Taybeh è un prodotto che è cresciuto tanto da aprire una filiale in Germania e una in Inghilterra. Fate una visita e assaggiate quest’ottima birra. In agosto di solito c’è anche un festival della birra.
Ramallah: dove dormire
Visitare in giornata Ramallah da Gerusalemme è più che fattibile, se però volete passare due tre giorni nella capitale della Cisgiordania potete trovare soluzioni per dormire di ogni tipo e prezzo. Vi segnaliamo Al Wihdeh Hotel (An-Nahdah St., info@alwehdehhotel.ws) economico e dotato di camere semplici in Al Nahda street, oppure l’Hostel In Ramallah, dove troverete un letto a 10 euro e una stanza privata a 20. Da poco ha aperto anche il primo Ostello della Gioventù a Ramallah, si chiama Area D, riferimento ironico alle aree A, B e C della Palestina. Aperto da poco da Mike, ragazzo europeo e Wissam, palestinese, si trova in pieno centro città ed è tutto da provare.
» Trova hotel a Ramallah: su Booking.com prenoti l’hotel senza costi aggiuntivi.
Ramallah: come arrivare
Da Gerusalemme si arriva a Ramallah in meno di un’ora di autobus, attraversando il check point di Qalandia. Mentre i palestinesi vengono fatti scendere, gli stranieri possono restare sul bus e la gran parte delle volte basta un semplice controllo dei documenti. Se volete provare a immaginare cosa significa il check point scendete volontariamente e passate il check point a piedi, noi abbiamo provato ed è stata un’esperienza molto interessante. In alternativa potete prendere un taxi collettivo, scendere al check point e superato a piedi salire su un altro taxi collettivo che vi porterà a Ramallah. Per i voli, potete consultare e confrontare le tarrife per Tel Aviv su Skyscanner.it
Il viaggio di Davide in Israele e Palestina continua… Leggi l’articolo su Nablus »