Quattro parchi regionali, 77 riserve naturali, 6 aree marine protette: la Sicilia dice la sua in fatto di politica ambientale. Oggi le riserve dell’isola sono laboratori naturali dove la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio archeologico si uniscono con le attività didattiche. Le aree protette più numerose sono quelle che tutelano l’ambiente montano, alcune riserve sono state create per preservare le foci dei fiumi e altre custodiscono biotipi davvero rari, come quello delle saline. Le aree marine non necessitano di presentazione: dalle acque di Ustica dove cresce il rarissimo corallo nero, alle Pelagie, in cui la tartaruga caretta caretta continua a deporre uova, i mari che bagnano l’isola rappresentano il fiore all’occhiello di questa incantevole regione. Sul sito della Regione Sicilia trovate la lista completa di aree protette e parchi; secondo noi potete iniziare con questa top 5.
1. Riserva Naturale Orientata dello Zingaro
Ad una ventina di chilometri da Erice, lungo la costa verso Palermo troviamo un vero e proprio paradiso in terra che si estende per sette chilometri tra San Vito Lo Capo e Scopello. La riserva dello Zingaro, con un territorio di circa 1600 ettari, mostra un territorio montano di rara bellezza che digrada verso uno splendido mare.
Oltre alle famose e ambite calette e spiagge di sabbia bianchissima e acque cristalline, questa riserva offre diversi paesaggi da scoprire, tra coste di muraglioni calcarei, grotte e montagne che ospitano differenti ecosistemi. Sono infatti circa seicento le specie vegetali presenti nell’area della riserva. Insieme all’olivastro, al lentisco e al limonio flagellare, famose sono le palme nane che grazie alle condizioni climatiche arrivano a dimensioni notevoli.
Per gli amanti del birdwatching, qui trovano casa differenti magnifici rapaci, tra cui la rarissima aquila Bonelli, il falco pellegrino, il nibbio e l’aquila reale. I fondali sono una manna per lo snorkeling mentre passeggiando tra spiagge e sentieri ci si imbatte in donnole, strane lucertole e qualche riccio. Tanti i tracciati interni spesso attrezzati che si addentrano in zone particolarmente suggestive, come l’area in contrada Acci, la grotta dell’Uzzo, quella del Sughero, e la Punta Capreria, tra i tratti più belli della riserva.
All’interno, tra il Monte Passo del Lupo ed il Pizzo Aquila troviamo Portello Mandra Nuova, piccolo e caratteristico paese a 700 mt. s.l.m. dove il tempo si è letteralmente fermato. Gli itinerari proposti, i musei e i rifugi sono diversi ed è possibile esplorare la riserva anche a cavallo. Diverse anche le attività proposte tra cui la passeggiata sonora, quella botanica, il tour per conoscere le erbe officinali ed il sentiero delle orchidee. Informatevi sempre prima di raggiungere la riserva, che può essere chiusa ai visitatori per ragioni climatiche o ambientali.
➔ Dove dormire nella Riserva dello Zingaro: Hotel Amaryllis a San Vito Lo Capo
2. Parco dell’Etna
Istituito nel 1987, lo stupefacente Parco dell’Etna – a muntagna – tutela la biodiversità e lo straordinario paesaggio del vulcano attivo più importante d’Europa. Diviso in cinque zone presenta oltre ad ovvi luoghi di interesse come i crateri sommitali, altri straordinari punti da visitare: le grotte, come quella dei Lamponi, i Monti Silvestri, la Valle del Bove e pure centri urbani che compongono la cintura dei paesi etnei.
È incredibile la varietà di colori che si incontra lungo la salita verso i fumi del vulcano: prima i vigneti, i frutteti e le coltivazioni di pistacchio, poi i campi solari di ginestre e infine i pendii neri e lunari delle colate. Molti sono gli itinerari percorribili tra cui scegliere, uno di questi è il Sentiero del Germoplasma accessibile a diversamente abili e non vedenti, che porta alla visita della collezione del patrimonio genetico vegetale etneo. Quasi tutti i tracciati sono facili da percorrere eccetto il Sentiero Citelli, dove verso quota 2000 mt. si affronta una salita in cresta sopra la Valle del Bove. D’inverno, nella zona C Altomontana, si può provare un’esperienza davvero unica, quella di sciare sull’Etna; oltre alle piste si possono organizzare gite con sci da fondo o da alpinismo.
➔ Dove dormire nel Parco dell’Etna: B&b Sotto il Vulcano a Nicolosi
3. Oasi faunistica di Vendicari
Questa riserva che si affaccia sulle scenografiche acque del Mar Ionio per 8 chilometri nei pressi di Marzameni, ci regala una varietà di paesaggi incredibile, dalla macchia mediterranea ai famosi pantani, fino a spiagge da favola e rovine archeologiche. A sud troviamo i resti di Trigona, chiesa bizantina che domina il promontorio di Cittadella, e tre complessi di catacombe, senza dimenticare che a poca distanza dall’oasi è presente l’antico insediamento di Eloro.
La peculiarità della riserva di Vendicari sono i cinque pantani (divisi in Roveto, Piccolo, Grande, Sichilli e Scirbia) dove migliaia di uccelli diversi migrano ogni anno per la gioia di chi ama il birdwatching. Partendo dall’ingresso principale si attraversano, grazie ad un tracciato pedonale, le saline del Pantano Grande e si arriva al Roveto, il più grande: ecco nell’acqua bassa i fenicotteri, gli aironi, i cigni reali. Volgendo verso il Pantano Grande arriviamo ai ruderi della tonnara di Bafatu e della Torre Sveva: da qui si può scegliere se costeggiare la bassa scogliera rocciosa verso il Pantano Piccolo a nord fino a Eloro, oppure dirigersi a sud lungo la spiaggia fino a Cittadella, con i suoi caseggiati ed il Palmento a pochi passi dal mare.
➔ Dove dormire nell’Oasi di Vendicari: Agriturismo Vendicari
4. Parco Fluviale dell’Alcantara
Chi non le ha mai viste deve subito correre ai ripari: le Gole dell’Alcantara, due alte pareti di basalto scavate dal fiume alla fine del suo percorso, sono qualcosa di unico. L’area protetta, oltre al canyon, comprende il bacino del fiume, dalla sorgente nei pressi di Randazzo fino alla foce attorno ai Giardini Naxos, e le zone limitrofe ricche di lussureggiante vegetazione.
Tantissime le escursioni e gli itinerari da praticare per ammirare il territorio e le gole di Ladreria, altro nome con cui è conosciuto questo spettacolo della natura. In autunno o primavera si opta per il trekking tra caseggiati e agrumeti, zone coltivate e boschi, mentre il rombo dell’acqua dà la direzione; d’estate si può anche fare il bagno nelle fredde e ristoratrici acque del fiume, oltre alla possibilità di fare rafting e percorrere alcuni tratti in kayak.
Splendido anche il sentiero che porta a Montagna Grande da Motta Camastra: impegnativo forse ma meritevole, per la fauna che si può incontrare, tra cui istrici e volpi, e la notevole vista dalla cima più alta dei Peloritani.
➔ Dove dormire nel Parco dell’Alcantara: Agriturismo Alcantara a Motta Camastra
5. Riserva Naturale Orientata di Pantelleria
L’isola di Pantelleria custodisce al suo interno una riserva naturale di 2600 ettari che ha il suo cuore nella Montagna Grande, con boschi centenari di pini e lecci, che raggiunge nel suo punto più elevato 863 mt. Le piante e i fiori che regnano sull’isola, sprovvista di corsi d’acqua e con scarse precipitazioni, prendono dall’umidità dell’isola il loro fabbisogno per la sopravvivenza. Sopra i 500 metri troviamo una percentuale che si aggira intorno al 65% di umidità: ecco perché con facilità cresce il mirto, il corbezzolo e ovviamente i funghi. I capperi sono famosi in tutto il mondo, e grazie a intricati labirinti di muretti a secco l’uomo è riuscito a ritagliare terreno per le coltivazioni.
La particolare situazione climatica è uno degli aspetti più caratteristici che rimanda alle fumarole, chiamate favare: grandi getti di vapore acqueo, a circa 100 gradi, che testimoniano la natura vulcanica dell’isola, vengono espulsi dai crepacci delle rocce con un certo fragore. Vera perla naturalistica, verso il mare nella parte nord-ovest dell’isola, è il Lago di Venere: uno specchio d’acqua alimentato da sorgenti termali, famoso per la sua bellezza ma soprattutto per i suoi fanghi terapeutici. Altro sito termale naturale è la sauna della Grotta del Bagno asciutto alle Falde della Montagna Grande, accessibile a tutti.
Incastonati nel variegato paesaggio tra il verde della macchia ed il nero di antiche colate laviche ci si imbatte nei dammusi, tipiche abitazioni che oggi spesso sono trasformate in strutture di ospitalità per turisti.
➔ Dove dormire a Pantelleria: La Cossira Dammusi