Questo articolo fa parte del viaggio di Davide in Israele e Palestina. Leggi l’itinerario completo qui »
A un’ora di strada da Jenin (poco più di 40 km), Tulkarem è una città del nord ovest dei Territori Palestinesi, in Cisgiordania, ha una popolazione di 60.000 abitanti e centro e campo profughi adiacente si trovano al confine con Israele, separati dal Muro (o barriera di separazione), che la racchiude quasi interamente.
Tulkarem è a meno di 20 km dal Mar Mediterraneo, il Muro però rende molto complicato il viaggio: ci si impiegano più di due ore ad arrivare sulla costa, tenendo conto del check point israeliano.
Tulkarem (o Tulkarm) ha origine nel III secolo d.C e prende il nome da “Tur Karma”, che in aramaico significa Monte dei vigneti, proprio per i terreni fertili e le vigne da cui era circondata. Dopo la conquista araba il nome cambiò in Tul karem.
La città è tra quelle che più han sofferto la guerra iniziata nel 1948 (e mai più conclusa), una volta infatti Tulkarem era una stazione di posta e un importante centro mercantile, addirittura un luogo di passaggio per gli eserciti che dall’Egitto si recavano in Siria.
Il mare vicino rende il clima molto mite (27 gradi in agosto) e gli abitanti dal terreno fertile ricavano cedri, meloni, olive, olio d’oliva, pomodori, patate, frumento, sesamo, arachidi, melanzane, peperoncino, fagiolini, molti dei quali prodotti tipici della Palestina.
La città si trova a 15 km da Nablus, quindi è possibile visitarla in giornata partendo dalla stessa o da Jenin. Per chi volesse soggiornare nella città è comunque possibile alloggiare al Fayoumi Hotel, un albergo di tutto rispetto e dotato di ogni comfort (prezzo intorno ai 50 euro a notte).

Tulkarem non è una città turistica ma è molto interessante camminare lungo le sue strade e andare a visitare gli effetti catastrofici che il muro ha avuto sulla vita delle persone. Ci sono parenti le cui case a 10 metri sono state divise dal muro, e dall’essere vicini di casa ci impiegano giorni per raggiungere l’abitazione dell’altro (o non si sono mai più visti), ci sono case in cui il muro passa ad un metro di distanza e dei fari potentissimi illuminano tutte le notti le camere da letto.
Un aspetto che potrete verificare prontamente in città è la grande disponibilità degli abitanti a raccontare le proprie storie e fare una chiacchierata, una gentilezza quasi sorprendente. Una parte di Tulkarem soffre anche di un grande sfregio che è stato fatto dal governo israeliano, che a ridosso del muro ha costruito industrie chimiche che sputano il loro veleno sulle case adiacenti palestinesi e che ha rovinato una parte dei terreni meravigliosi che davano nutrimento agli abitanti.
Tutto questo potrete verificarlo chiedendo agli abitanti di farvi fare un giro a ridosso del muro e andando a toccare con mano cosa significa questo conflitto per i cittadini di Tulkarem. Per fortuna non c’è solo questo, Tulkarem è conosciuta anche per la buona cucina (provate il musakhan, piatto a base di pollo fritto e pane alle cipolle) e soprattutto i gioielli archeologici che ancora conserva.
Consigliamo di visitare Tulkarem senza ombra di dubbio agli appassionati di storia e di archeologia, troveranno pane per i loro denti. Di seguito vediamo i luoghi che vale la pena visitare, senza trascurare cosa è oggi la città. Se volete contattare una guida prima di arrivare in loco scriveteci.
– non perdete una visita al Museo archeologico, che si trova in centro città, che include numerosi artefatti e testimonianze del periodo romano.
– il Museo Al-Qa’im Maqam riflette la storia della città di Tulkarem e dei suoi governi: ristrutturato più volte, il Museo è stato più volte danneggiato dall’esercito israeliano e scoprirete solo in loco se è possibile visitarlo.
– a 15 km a sud di Tulkarem (affittate senza problemi un taxi) troverete Khirbet Irtah, un sito abitato durante l’era romana, bizantina e araba. Luogo meraviglioso, mostra ancora le cave romane, alcune tombe e addirittura le “piscine” dell’epoca.
– all’interno del triangolo tra Tulkarem, Qalqilya e Nablus, potete raggiungere (sempre tramite taxi) l’antico villaggio di Kur, risalente al XII secolo, sotto la conquista del sultano Mamluk. Nel villaggio troverete la casa della famiglia Jayyusi, antichi signori che servirono il sultano: il sito è di grandissimo interesse e la ristrutturazione di queste antiche abitazioni è stata possibile grazie all’aiuto di una Ong americana e delle Nazioni Unite.
Il racconto del viaggio in Israele e Palestina continua, leggi l’articolo su Hebron »