Cortina d’Ampezzo, nei suoi caratteri quasi tirolesi mischiati con influenze derivanti dal Veneto offre tante diverse specialità da gustare e assaporare. La cucina rappresenta un fenomeno di confine, con le tradizioni asburgiche che si confrontano le montagne venete.
Sono ancora tanti infatti i piatti di origine tedesca: i chenedi, palle di pan grattato ripiene di speck, spinaci, lardo e formaggio da servire con il burro fuso o in brodo caldo; la faariesa, la minestra di fave e il pastìn, una polpetta composta dall’impasto del salame appena fatto e non stagionato cucinata alla piastra; i casunziei, ravioli a forma di mezzaluna ripieni di rapa rossa o patata e insaporiti con del burro fuso e semi di papavero. Poi ci sono i pestariei, pezzetti di pasta di farina bianca e acqua cotti in latte bollente salato: in passato erano la colazione degli ampezzani. Dalla tradizione veneta arriva invece l’uso di polenta e formaggio cotto, il rise e bise, riso e piselli. Ungherese è la Goulash Suppe, una zuppa di spezzatino di carne speziato alla paprika.
Tra le seconde portate invece troviamo arrosto ai funghi, spezzatino di cacciagione con la marmellata di mirtilli rossi, il grostl austriaco (patata lessate e carne di maiale), le costine di maiale, salumi ed insaccati della tradizione: ossocolli, speck, salami, soppresse. Tra i contorni invece le patate all’ampezzana. I dolci poi sono un altro capitolo da non trascurare: apfelstrudel, fartaies, krapfen ripieni alla crema o alla marmellata, tortini di ricotta, i nighele (ciambelloni senza ripieno), e la nota sacher torte con confettura d’albicocca.

Cosa si beve? Anche qui, le tradizioni regionali si mischiano; dal Veneto c’è il prosecco, mentre dalla sponda altotesina troviamo Gewurtztraminer, Muller-thurgau, Sylvaner, Lagrein, Kerner, Riesling. Si fa sentire poi la vicinanza della Valle del Piave con i cabernet, sauvignon, merlot e pinot grigio e nero. Per finire siamo in Veneto, e non può mancare la grappa, da quelle giovani a quelle invecchiate, quelle monovitigno e quelle aromatiche.
tipico piatto bellunese
» Dove dormire a Cortina: a 10 min a piedi dalle piste da sci, in un’atmosfera bucolica trovate l’agriturismo Jägerhaus; lungo una pista di sci di fondo sorge invece il Rifugio Ospitale con l’antica taverna ristorante.
Tutta questa maestosità culinaria è possibile incontrarla nei ristoranti, nelle sagre, o in veri e propri percorsi enogastronomici. Partiamo da quest’ultimo: Cortina d’Ampezzo infatti si trova sulla Strada del Vino, uno dei più rinomati percorsi di turismo enogastronomico, che inizia a Nalles, si snoda lungo l’Oltradige e la Bassa Atesina fino a Salorno. Ci sono diverse possibilità di provare questa inebriante esperienza gustativa: dal VinoSafari, un tour alla scoperta dei vigneti altoatesini e dei suoi prodotti vinicoli, con degustazioni di menu speciali che introducono alla cultura del sapore dell’Alto Adige al Vino&bici, tre percorsi ciclabili pensati per gli amanti della bicicletta e dei buoni sapori: l’Itinerario Nord denominato Sulle tracce del Lagrein e del Santa Maddalena, quello di centro dal nome Sulle tracce del Pinot bianco e della Schiava e l’itinerario a Sud: Sulle tracce del Pinot nero e del Gewürztraminer. Cortina fa parte di questo terzo itinerario.
Ci sono anche diversi ristoranti dove a prezzi diversi è possibile gustare la cucina così varia e contaminata. Per esempio il Ristorante Lago Pianozes, al Campo di Sotto Pianozes, una baita tipicamente ampezzana nel cuore di Cortina, un piccolo lago a fare da cornice. Specialità filetto allo speck, ottima carta dei vini e dei dolci. Ottimo il rapporto qualità prezzo. Un altro locale che merita è la Baita Fraina, in Via Fraina 1. Piatti tipi locali, ottimi vini, cucina un po’ più raffinata e prezzi leggermenti più alti del precedente. Il ristorante si trova a 2 km dal centro, alle pedici del Monte Faloria ed ha una fantastica terrazza da cui godere del panorama dolomitico. Un ultimo luogo che vi segnaliamo non è un ristorante ma una pasticceria, la Alverà, in Corso Italia 191, un forno dove troverete tutti i tipi di pane -compresi quello alle noci e al malto di birra- e tutte le specialità dolciarie della zona, dallo strudel alla sacher, dai bomboloni ai pasticcini.