Rovereto è sinonimo di arte contemporanea e di memoria. La città trentina infatti, assieme al capoluogo Trento, ospita il Mart, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, uno dei più importanti a livello nazionale per qualità e numero di opere custodite: circa 30.000, tra artisti italiani e stranieri.
Il museo si trova in Corso Bettini e già da una prima occhiata vi colpirà per la sua grandiosità e la sua originalità: un’ardita contaminazione tra palazzi settecenteschi, Palazzo Alberti e Palazzo Dell’Annona, e una struttura modernissima in vetro e acciaio che tuttavia dà una sensazione di leggiadra armonia. Entrando l’impressione viene confermata: guardando la grande cupola che corona il soffitto sopra di voi vi sembrerà di essere nel bel mezzo di una piazza più che al chiuso di un museo. Avventuratevi per le varie sezioni del museo, che ospita opere dei futuristi (Giacomo Balla, Gino Severini, Tommaso Filippo Marinetti, Carlo Carrà, Lucio Fontana) e la più importante collezione italiana di Pop Art e Minimal Art, con artisti del calibro di Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Roy Lichtenstein. Varie e molto interessanti anche le mostre periodiche, che espongono a rotazione alcune delle numerose opere che normalmente non trovano spazio nel museo, visto il suo cospicuo patrimonio. Se siete in compagnia dei vostri bambini non preoccupatevi: il museo offre programmi didattici per i più piccoli e spazi appositi.
Altra sede facente sempre parte del Mart è la Casa d’Arte Futurista Depero, in via Portici, che conserva le oltre 3.000 opere donate dallo stesso artista alla città di Rovereto ed è l’unico museo in Italia nel suo genere, cioè interamente dedicato a un esponente di quella discussa corrente artistica che è il futurismo. L’idea di una Casa-museo fu partorita proprio da Fortunato Depero e riuscì a farla diventare realtà grazie a un’attiva collaborazione con il comune di Rovereto, anche se morì prima di portare a termine il progetto. Il museo fu poi restaurato e inaugurato proprio durante il centenario del Futurismo. Espone a rotazione dipinti, disegni, collages, manifesti, locandine create dalla fervida fantasia dell’artista ed è anche sede di mostre temporanee.
Dopo Casa Depero raggiungete piazza Podestà, dove troneggia il Castello di Rovereto, magnifico esempio di fortificazione alpina tardo-medievale, che ospita il Museo Storico Italiano della Guerra, perché Rovereto sa come custodire l’arte, ma anche la memoria. Il panorama non merita minore attenzione: il vostro sguardo può spaziare dalla città su tutta la Vallagarina, la gola del Leno e i monti attorno.
Altre due chicche che vi consigliamo di non perdere sono due particolarità della città trentina. Una è la Campana dei Caduti sul colle di Miravalle, detta anche Campana della Pace. È una gigantesca campana di bronzo che ogni sera suona cento rintocchi in ricordo di tutti i soldati caduti in tutte le guerre del mondo. È perciò un monito alla pace nel mondo. Rimarrete impressionati dalle sue dimensioni: è difatti la quarta campana al mondo per grandezza e fu fusa dopo la Prima Guerra Mondiale con il bronzo dei cannoni utilizzati in quelle famigerate battaglie.
La seconda è l’Ossario di Castel Dante, sull’omonimo colle, un imponente monumento funebre che conserva i resti di dodicimila soldati italiani e non morti durante la Grande Guerra. L’edificio è a due piani e fu costruito tra il 1936 e il 1938 con architettura classicheggiante. Il suo nome è dovuto a una leggenda: sembra che il sommo poeta Dante Alighieri abbia soggiornato da queste parti, ospite di un’antica famiglia nobile del luogo.
[alert type=”danger” dismiss=”no”]Dove dormire: l’Hotel Rovereto si trova in centro a pochi minuti a piedi dal MART.[/alert]