Perth, la capitale più isolata al mondo

Questo articolo è una tappa del viaggio di Thomas in Australia. Leggi l’itinerario completo qui »

Il salto d’asfalto dal capitolo precedente a questo conta un migliaio di km circa, che in-van-o abbiamo tentato di solcare lungo una strada sterrata che taglia in obliquo in direzione sud-ovest tutto il deserto australiano, per non dover ripercorrere nel senso opposto la stessa statale che ci ha condotto ai piedi dell’Uluro. Ma ahinoi, la rigida regola per la sicurezza stradale e le condizioni non più giovanili del nostro mezzo ci hanno rimesso in carregiata verso sud, a ripercorrere le nostre orme ma guardando fuori dall’altro finestrino.

Un elenco, propriamente non degno di un racconto di viaggio, ma, a mio avviso, meglio di un salto geografico che copre con un velo di silenzio questi 5 giorni di viaggio fino a Perth, è necessario come spunto per future tappe di chi legge e leggerà del mio viaggio in Australia.

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Perth, Australia
CC BY-SA Pedro Szekely

C’è da dire, a parziale giustificazione, che metà di questo salto finisce in un “nulla” chiamato nullarbor (dal latino “nessun albero”), una piana più vuota e desertica del deserto stesso, che da parte sua ci aveva sorpreso sia per i colori di terra e cielo, sia per la varietà della vegetazione e degli orizzonti. Il nullarbor, invece, complice di un cielo uggioso e di una distesa sconfinata di minuscole piante grasse dai colori lividi, mai interrotta a vista d’occhio da arbusti o rocce, è forse l’esempio più forte della perfetta coincidenza tra il nome attribuito e la realtà che questo rappresenta. L’unico scossone emotivo a nostra difesa dall’intorpidimento ambientale è stato l’incontro con un dingo nel parcheggio di una oil station, che furbescamente si aggirava laconico tra le auto in cerca di qualche offerta di cibo, a ricompensa della sua presenza stoica, immortalata fotograficamente da quasi tutti i presenti.

Dopo un controllo della scorta alimentare effettuato dai doganieri all’ingresso dello stato del Western Australia, la marcia finalmente ci vede uscire malconci nell’umore ma indenni nello spirito dal nulla australe e, rinfrescati dall’incontro con l’oceano indiano a nord di Albany, poco lontano da una città chiamata – probabilmente non a caso – Esperance, svoltiamo nuovamente vero nord in direzione di Perth e in un’ultima mezza giornata di van, attraversando la regione dei migliori vini australiani (nei dintorni di Margaret River), giugniamo nella capitale più isolata del mondo (così dicono).

L’orizzonte ricorda sia Melbourne che Sydney, con i grattacieli nel centro dell’area urbana che è anche quella degli uffici, e l’area suburbana circostante di villette a schiera, basse palazzine e tanto verde (in tutti i sensi). Si respira un’atmosfera icredibilmente lenta, ma senza cadere nel disuppunto dell’immobilismo ozioso. C’è sia vita notturna giovane, dinamica e easy, che diurna, scandita dagli orari lavorativi, che non mostra alcun tipo di “stress urbano” (traffico incolonnato o corse per timbrare in ufficio); tanti backpackers concentrati in pochi ostelli, nel quadrilatero tra William St. e Brisbane St., pieno di pub e ristoranti etnici, punto di ritrovo per le serate e la possibilità di chiacchierare con i ragazzi locali, sempre ben disposti con chi arriva, necessariamente, da molto lontano!

Come alloggio consiglio il mitico Underground Backpakers (268 Newcastle Street) che oltre ad essere tra i più economici, è dotato di bar-reception aperto tutta la notte, una piscina nel cortiletto interno per i più pigri e una sala sotterranea con maxischermo per i movies. Altrimenti una soluzione elegante è l’Hatbox House in centro e il Cottage Tillbrook appena fuori città.

Le giornate a Perth sono lente e soleggiate e molteplici sono le mete da visitare nei dintorni: dalla Swan Valley, tra colline verdi coltivate ad uva, dove poter girare per cantine lungo le vie dei vini in un paesaggio accogliente e bucolico, alle lunghe spiagge oceaniche di sabbia gialla e rosa di Cotteslow, a pochi km ad ovest di Perth o una gita giornaliera al sobborgo di Fremantle, storica colonia italiana dove nel weekend i bar dai nomi nostrani vengono presi letteralmente d’assalto per un gelato, seduti ai tavolini lungo la strada principale.

Il viaggio di Thomas in Australia continua a Byron Bay »

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