Vilnius, cosa vedere in due giorni

Nel 2009 è stata Capitale Europea della Cultura. Ricorreva il millenario della sua fondazione. In realtà si sa poco delle origini di Vilnius, capitale della Lituania. Nel secolo XI esisteva già un insediamento sulla collina alla confluenza tra i fiumi Vilnia e Neris. Era controllato dalle primitive tribù baltiche, ma bisogna aspettare il 1323 per trovarne il nome in un documento.

C’è sempre un buon motivo per visitare Vilnius. Millenario o no, il suo centro storico è Patrimonio Unesco dal 1994 ed è uno dei centri storici medievali più grandi d’Europa, ricco di monumenti e capolavori. Strade e stradine sembrano il compendio dell’architettura europea dal Gotico al Barocco, al Neoclassico. Nella storia Vilnius è stata ripetutamente spartita tra Germania, Polonia e Russia. Solo nel 1991 è tornata a essere capitale di una repubblica indipendente.

Primo giorno a Vilnius

Ore 10. Il cuore della città vecchia è Piazza della Cattedrale. Al centro si innalza l’edificio neoclassico dedicato ai santi Stanislao e Vladislao. Una breve passeggiata o la funicolare che parte dall’ex Arsenale portano alla Torre del Castello, dove il colpo d’occhio abbraccia tutto il centro storico. Siamo sulla collina che domina Vilnius, la Gedimina. Il panorama permette di organizzare l’itinerario della giornata. La Torre oggi è sede del Museo del Castello Alto. La visita al resto del complesso è suggestiva e impegna per una buona parte della mattinata, finché non si è sazi di merli, feritoie e camminamenti.

Ore 12.30. Via Stikliu attraversa il centro storico e nasconde il tragico passato della città. Qui c’era il Ghetto Ebraico, spazzato via durante l’occupazione nazista. Di 250 mila Ebrei che abitavano Vilnius, è sopravvissuto solo il 5%. Oggi il quartiere è meta alla moda, soprattutto dopo che la moglie del presidente lituano ha dichiarato di essere fan di Julija Zileniene, stilista che ha l’atelier boutique al numero 7 dal 1998. Deve il suo successo alla capacità di coniugare tradizione etnica e moderne tecnologie, oltre alle doti di marketing. Zileniene è designer a tutto campo. Nel suo “giardino” (come lo chiama lei) trovate tante idee per rinnovare l’arredamento in stile pop-lituano, ma anche la solita serie di grandi marche, con effetto grandi magazzini assicurato. Forse sarete più attratti dallo stile tutto opposto della dirimpettaia: al numero 6, c’è Zoraza, di Daiva Urbonavičiūtė, tutt’altro genere, tutt’altra ispirazione. Scegliete voi a chi dare la palma di designer del cuore. Allontaniamo la tentazione di entrare nelle altre mille botteghe di vetri soffiati, pizzi, teli tradizionali, antichità varie e gallerie d’arte. E proseguiamo.

Ore 14. Pausa pranzo a prezzi bassi, ma alte soddisfazioni con il manzo arrosto di Keisti Zenklai al numero 13 di Traku Gatve. Si tratta di una graziosa via di case basse e colorate nel quartiere Piaski, che significa «sobborgo di sabbia». Le rovine del XIV secolo che si intravedono oltre un piccolo parco sono quelle del convento medievale francescano dell’Assunzione, in attesa di restauro da secoli.

Ore 15. Il Museo del KGB, o Museo del Genocidio, si trova al numero 2A di Auku Gatve, in un palazzo neoclassico che fu sede della famigerata polizia segreta, negli anni in cui la Lituania venne annessa all’URSS, . Da qui partivano gli ordini di arrestare e deportare i dissidenti. Qui arrivavano i prigionieri da interrogare con i metodi prevedibili (mostrati nel museo). Vi basti pensare che c’è persino una stanza detta “Origliatoio”, dove un poliziotto ascoltava i discorsi dei passanti in strada, per cogliere al volo qualche parola sospetta e far scattare le manette.

Ore 20. Per una cena pittoresca e tradizionale, al numero 24 di Vokieciu Gatve, c’è Zemaiciai, dove sembra di stare in un horror anni ’60 della Hammer, ma la cucina è sostanziosa e a prezzi abbordabili. Un gulash di cinghiale costa dieci euro. Più moderno il clima di Zoe’s Bar and Grill, 3 Odminiu Gatve, e molto diverso è il menù. Il consiglio è di trascorrere il resto della serata nel Centro Storico: la movida lituana si concentra qui.

Secondo giorno a Vilnius

Se il vostro secondo giorno coincide con il fine settimana, probabilmente è domenica: potete approfondire la vita spirituale della città. Vilnius era chiamata “la Piccola Gerusalemme del Nord”. Infatti, nei secoli la capitale lituana ha accolto varie religioni, con la preponderanza di quella ebraica, fino alle persecuzioni di Nazisti e Sovietici. Oggi possiamo tracciare un itinerario dei luoghi di culto della città. Lungo il percorso si possono scattare foto bellissime.

Ore 10. Nella cripta della Cattedrale ci sono sepolture che risalgono al culto di divinità pagane baltiche. In epoca sovietica l’edificio fu trasformato in autorimessa. Da qui camminiamo fino alla Città Vecchia, attraverso la Porta dell’Aurora. A pochi passi dalla chiesa cattolica di Santa Teresa, in Ausros Vartu Gatve incontriamo la Chiesa del Santo Spirito, l’unico monastero ortodosso di tutta la Lituania. Poco più a nord, sulla sinistra, c’è l’abbazia della Santissima Trinità dell’Ordine Basiliano di San Giosafat, di rito bizantino-ucraino. Più a nord ancora, la chiesa (cattolica) di San Casimiro da Cracovia, il santo (polacco) patrono della Lituania, sepolto qui. Dirimpetto c’è la sede della Filarmonica di Vilnius che a giugno organizza il Vilnius Festival, di grande musica classica, sacra e non.

Nei luoghi che furono degli Ebrei vi potete rendere conto delle ferite lasciate dalle persecuzioni. Fino al XX secolo a Vilnius c’erano più di cento sinagoghe: oggi ne sopravvive una, dalle architetture “alla moresca” del 1903, in Pylimo Gatve 39, vicino alla stazione.  I nazisti non l’hanno distrutta perché la credevano un magazzino. La Grande Sinagoga del 1633 venne demolita nel 1957 dai Sovietici, ufficialmente perché troppo “danneggiata dai bombardamenti della guerra”. Pare fosse così imponente che Napoleone la ammirò a lungo senza dire una parola nel 1812, durante la sua marcia verso la Russia. Oggi ne rimangono misere reliquie al Museo Ebraico Vilna Gaon, in Pylimo Gatve 4.

Ore 14. È l’ora del brunch in Traku Gatve, da Skonis ir Kvapas, con un grande assortimento di tè e dolci lituani. Per una passeggiata oziosa, il parco Sereikiškės offre 21 acri di verde pubblico e risale al XV secolo. È il più antico parco di Vilnius. Meta prediletta di cittadini e turisti, attraversato dal fiume, romantica sede dei Giardini Botanici, è rallegrato dalle mille attività organizzate quasi tutto l’anno. Merenda a Stikliu Gatve, 14/1, nella rinomata pasticceria Ponių laimė.

Ore 17. La Torre della Televisione si trova nella via che ricorda il 13 gennaio 1991 (Sausio 13-osios), quando la Lituania si proclamò indipendente dall’Unione Sovietica. Da Mosca arrivarono i carri armati, ma la gente di Vilnius continuò a manifestare e combattere. Dalla Torre i giornalisti diffondevano le notizie della rivolta e vennero attaccati. Tredici di loro morirono.

Dove dormire: Hotel Domus Maria nella Città Vecchia (Aušros Vartų g. 12).

Vilnius
Vilnius – Guillaume Speurt
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