Quante volte abbiamo ascoltato luoghi comuni sulla città di Venezia? Ce ne sono davvero per ogni gusto, dai più entusiastici ai più negativi, che suonano circa così: “bella sarà bella, ma io non ci vivrei”, “Venezia è cara come il fuoco e alla fin fine è una cartolina”. Il mio preferito poi dice che “a Venezia si mangia male e i ristoranti sono trappole per turisti”. Ebbene, se nei luoghi comuni, bisogna ammetterlo, c’è sempre un fondo di verità, quest’ultimo, a detta di molti, ha trovato nel tempo più conferme che smentite.
Mangiare a Venezia non è facile, soprattutto mangiare bene. Figurarsi con poco, in una città così dispendiosa. Si rende fondamentale, in assenza di amicizie locali ed esperte (e non interessate!) che sappiano indicare i luoghi della qualità e della convenienza, qualche consiglio di carattere culinario. Perché in ogni visita a una grande città, a maggior ragione se italiana, anche il gusto vuole la sua parte.
Iniziamo dal binomio mangiar bene e spendere poco. Bisogna industriarsi un pochino e inoltrarsi nella ragnatela pedonale veneziana alla caccia dei Bacari, le tipiche trattorie della città. Facendosi guidare dal sesto senso, dalla ricerca di un po’ di intimità e semplicità, qualità ormai fin troppo rare, approderemo al bacaro Alla Vedova in calle del Pistor. Siamo in Cannaregio, sestiere più popolato in assoluto della città, poco lontano dal ghetto. Pentoloni e utensili di rame pendono dalle pareti, atmosfera gioviale e tanti veneziani doc al bancone. Buon segno. Alcuni avranno dei piccoli cartocci con delle meravigliose polpettine, le migliori della città, dicono alcuni. Una conferma saporita? Gli spaghetti al nero di seppia.
Bacaro vuol dire osteria, osteria vuol dire anche bar e bar vuol dire anche aperitivo. Un aperitivo buono e abbastanza economico si trova alla cantina Do Mori, considerata il bacaro più antico di Venezia, frequentato, leggenda vuole, anche da Casanova in persona! Un bancone colmo di cicheti, i tipici aperitivi locali a base di piccoli pesci e crostacei, ma anche di salumi e lingua di manzo, spesso conditi con il radicchio. Le specialità della cucina sono parmigiana di melanzane, tonno in varie preparazioni, carciofi al sale. Ma il vero piatto forte si mangia in piedi. Ordinate il francobollo, come faranno certamente molti veneziani all’ora dell’aperitivo. Vi vedrete recapitare un generoso panino con radicchio, affettato misto e gorgonzola. La zona è quella centralissima del Sestiere San Polo, in Calle dei Do Mori.
Spiccioli in tasca e stomaco vuoto? Una risorsa tutta veneziana sono i fritolin, i localini in cui si serve il pesce appena fritto. Un tempo ce n’erano a ogni angolo della città, oggi sono quasi tutti scomparsi per la proibizione di utilizzare fiamme libere. Il recupero della tradizione però ha fatto rinascere una serie di locali che servono fritture al volo, ma attenzione! Moltissimi utilizzano pesce non fresco, surgelato, e altri ancora versano in condizioni igieniche discutibili. Addirittura alcuni storici sono stati chiusi negli ultimi anni per questo motivo. E allora un consiglio è il Vecio Fritolin, a metà tra una trattoria classica e uno degli storici take-away veneziani. Pesce sempre fresco e piatti di sapore antico rivissuti nel gusto contemporaneo. Una spesa un po’ più sostenuta, ma che senz’altro vale la pena. Lo trovate a Calle della Regina, sestiere Santa Croce.
E infine un consiglio per palati più fini e portafogli un po’ più generosi. Se volete concedervi una cena davvero notevole in una città unica come Venezia e se siete disposti a non badare troppo alle spese, in una città dove spendere molto non equivale sempre a mangiare come si deve, pare che sia una sicurezza il Ristorante Lineadombra. Ambiente elegante dall’arredamento semplice ma di gusto, piatti che spaziano dalla tradizione all’arte culinaria più fantasiosa e internazionale, grande attenzione al cliente e servizio impeccabile. Spettacolo anche per gli occhi: la vista dalla località Zattere, sestiere Dorsoduro, è direttamente sulla facciata della Basilica del Redentore. Una cena d’estate sull’ampia terrazza del Lineadombra rischia di essere un’esperienza indimenticabile.
Come arrivare. A seconda di dove siete e di come vi piace viaggiare, Venezia è comodamente raggiungibile in auto grazie alle autostrade A4 e A27, in treno, fermando alla stazione giusto a ridosso del centro, e in aereo, se abitate al sud. Con Alitalia Economy i voli da Roma Fiumicino si aggirano attorno ai 100/150 €, andata e ritorno.
Dove dormire. Elegante, in edificio storico, dal sapore classico è l’albergo Hotel Ca’ Alvise. Arredamento settecentesco e ambiente esclusivo. Un po’ più abbordabile e centralissimo è l’Hotel San Moisè in stile classico veneziano. Dormire a Venezia senza pretese e senza prosciugare le proprie finanze può voler dire Collegio Armeno Moorat Raphael, elegante ostello e albergo nel quartiere Dorsoduro.