La Colombia è vasta e dentro di sé racchiude il fascino di luoghi, latitudini, popoli e vite molto diverse tra di loro. La cosa che la rende davvero unica sono le piccole meraviglie, paesaggistiche e architettoniche, disseminate qua e là, che si lasciano scoprire dal caso, durante soste inaspettate o cambi di rotta. Come spesso accade in Sud America, città apparentemente prossime celano percorsi interminabili, spesso a causa delle altitudini, che non sempre le mappe riportano e che aggiungono e moltiplicano le tappe dei viaggi, rendendo le rotte davvero tridimensionali.
Prendetevi dunque il tempo per fermarvi e lasciatevi deviare dalla curiosità, in Colombia vi aspettano sempre piccole e indimenticabili sorprese. Le città che vi riporto qui sotto le ho proprio scoperte così durante un lungo percorso che da Bogotá porta a Cartagena, ripercorrendo, inaspettatamente, le rotte coloniche.
1. Villa de Leyva en Boyacà
La Colombia preserva molte tracce dell’epoca coloniale, eppure il gioiello in assoluto più prezioso è proprio questa piccola città, classificata come Monumento Nazionale, per l’integrità dell’architettura dei suoi edifici. A distinguere Villa de Leyva dalle altre città non è solo il fascino intatto ma il suo candore. Gli edifici infatti sono completamente bianchi e contrastano con il grigio scuro dei ciottoli di cui sono rivestite interamente le strade, compresa la Plaza Maior, fulcro della città, particolare per essere perfettamente quadrata (ha una dimensione di 120 x 120 metri).
Evitate di visitarla durante il fine settimana, la cittadina è la meta preferita per le gite fuori porta degli abitanti di Bogotá. Capitateci però in agosto, mese in cui grazie alle particolari condizioni di vento che spira sull’altipiano boyacense, la piazza ospita il festival degli aquiloni. Ce ne sono di bellissimi e così grandi da dover essere pilotati da dieci persone. Se avrete desiderio di esplorare i dintorni non fatevi mancare una visita a due curiosità da guinness dei primati: il primo è il fossile di cucciolo di kronosauro, lungo 7 metri e risalente a 120 milioni di anni; il secondo è la casa in terracotta più grande del mondo, esempio eccellente della raffinatezza e abilità di questi popoli nel lavorare la creta.
[alert type=”danger” dismiss=”no”]Dove dormire a Villa de Leyva:
Hospedería La Roca Plaza Principal
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2. Barichara e San Gil
La principale concorrente di Villa de Leyva al titolo di più bella città coloniale della Colombia è Barichara. Le stradine piccole e strette inquadrano paesaggi spettacolari che infondono pace e serenità. La vita scorre lentamente e la piccola dimensione fa si che si possa girare in poche ore. Non resta quindi che godersi qualche rilassante pousada o gustare i piatti della tradizione in un’atmosfera incantata. Questa è anche la meta ideale per chi ama il trekking, c’è infatti il Camino Real, una camminata in mezzo alla natura (portatevi tanta acqua!) che da Barichara porta a Guane, un villaggio a 5 chilometri. Il percorso è per lo più in discesa o piano, quindi non resta che godere del paesaggio meraviglioso, ai piedi delle Ande. In prossimità di Barichara si trova San Gil, cittadina più vivace. Se avete modo di passare in mattinata visitate il mercato, frutta fresca e arepas delizieranno occhi e palato.
[alert type=”danger” dismiss=”no”]Dove dormire a Barichara:
Hotel boutique Bocoré
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3. Santa Cruz de Mompox
Altro gioiello architettonico colombiano, il piccolo centro di Santa Cruz de Mompox sorge sull’isola d’acqua dolce più grande del Sud America, all’incrocio tra il Rio Magdalena e il Rio Cauca. L’atmosfera di questa cittadina è davvero unica, appare sospesa, come se il tempo non esistesse e scorresse placido come i fiumi che la lambiscono. Anche il grande Gabriel Garcia Marquez non seppe resistere al suo fascino e scrisse
Mompox non esiste, a volte la sogniamo ma non esiste
Mompox fu un fiorente centro commerciale e mercantile; è da qui che passavano i carichi d’oro e d’argento. L’epoca fiorente è testimoniata dalle sei chiese costruite in marmo di carrara, meraviglie che sono valse a Mompox la proclamazione dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. La più bella è quella di Santa Barbara che sorge in riva al fiume e si contraddistingue per lo stile moresco della torre ottagonale, unico esempio in tutto il Paese. E’ una città romantica e nostalgica, perfetta per vivere o ricordare un tenero amore.
[alert type=”danger” dismiss=”no”]Dove dormire a Mompox:
Hotel Boutique Bioma
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4. La Ciudad Perdida
Di tutt’altra natura è questo piccolo villaggio della Sierra Nevada. Prossima alla costa, ma ad un’altitudine di 1200 metri, la Ciudad Perdida è uno dei luoghi più iconografici di tutto il Sud America. E’ stata scoperta solo nel 1972 ed è il sito archeologico più antico della Colombia. Avvolta dalla giungla tropicale e da una tangibile aurea di sacralità, questo luogo è in territorio indigeno, per questo è raggiungibile solo a piedi, ci vogliono 3 o 4 giorni di cammino, e serve il permesso della comunità.
Le agenzie che organizzano il trekking si trovano nelle città di Taganga o Santa Marta. L’unica vera via di accesso al sito è una scalinata di 1200 gradini di pietra, una sfida architettonica che ha lo scopo di mettere a dura prova il viaggiatore che durante l’ascensione affronta la propria determinazione fisica e psicologica fino in fondo, o meglio fino in alto, dove ogni sforzo è ripagato dalla bellezza del panorama e dall’atmosfera mistica della ciudad. La leggenda vuole che, tra le rovine delle costruzioni a pianta circolare e i terrazzamenti rotondi, ci sia nascosto un tesoro, ragione per cui durante gli anni ’70 e ’80 la città è stata scenario di una guerriglia sanguinosa tra narcotrafficanti e cercatori d’oro. La pace è arrivata grazie alla denuncia di uno questi e alla conseguente protezione da parte dell’Unesco che l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità.
[alert type=”danger” dismiss=”no”]Dove dormire a Taganga:
Hotel Cactus Taganga
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5. Cartagena de Indias
Dulcis in fundo, Cartagena. Una tappa irrinunciabile, che per me è arrivata a coronamento di un percorso fatto di piccole scoperte. La città, scenario del celebre dal romanzo di Gabriel Garcia Marquez L’amore ai tempi del colera, dopo un passato oscuro a causa dell’importazione di schiavi, si è conquistata vivacità e gioia svelando un’anima creativa. Gallerie, street art e parchi urbani ospitano opere d’arte e d’architettura caraibica; le sue baie ed insenature ricordano un passato d’oro e d’argento, quello dei traffici mercantili.
Il quartiere più bello è quello del Getsemani e il suo cuore è Plaza de la Trinidad, il luogo perfetto da cui poter andare alla scoperta del groviglio di stradine che dà vita ad un mondo fatto di colore, saltimbanchi e cartomanti, murales e storie, chiacchiere e sorsi di rum. L’opera più bella della città è il Monumento a los Zapatos Viejos, ispirato al sonetto di un poeta locale che descrive Cartagena come “un luogo per cui si prova lo stesso tipo di amore che si sente per un confortevole paio di vecchie scarpe, da cui non ci si vorrebbe mai separare malgrado i segni del tempo”. Non poteva esserci descrizione migliore con cui concludere questo breve tour, Cartagena fa davvero sentire a casa ogni viaggiatore.
[alert type=”danger” dismiss=”no”]Dove dormire a Cartagena:
Life is Good Cartagena Hostel
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